Il concorso è aperto a tutti gli appassionati fotografi, professionisti o amatori, senza distinzione di categoria, che possono partecipare inviando una sola fotografia entro il 31/07/2023 alla mail:
jema@cesari.it. Nella mail è necessario allegare, oltre la fotografia, la scheda di partecipazione al concorso,
scaricabile dal sito www.cesari.it oppure
www.aliberticompagniaeditoriale.it, completa in ogni
sua voce.
I candidati possono presentare una foto a tema libero (ritratti, paesaggi, immagini astratte ecc..) purché venga rappresentato e raccontato il concept del Premio, ovvero: Il Colore.
Requisiti tecnici:
1) file .jpg – max 3 MB (in caso di selezione verrà richiesto file foto alta risoluzione - 300 dpi);
2) il file deve essere rinominato come segue: cognome, nome, titolo Opera (es: Rossi_Claudio_LaPazienzadeltempo.jpg);
3) presentazione: la foto dovrà essere corredata di un breve testo di presentazione (min 5 righe max 15 righe).
Le cinque foto premiate (1° classificato Premio Jèma, vincitore Premio Social Giuria Popolare e le tre foto selezionate per la Speciale Menzione Editoriale) faranno parte dell’esposizione che si terrà a
settembre a Verona presso Palazzo Erbisti sede dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona.
Per maggiori dettagli vi invitiamo a consultare il bando del concorso scaricabile su questa pagina.
Nella polarità tra la luce e la sua assenza si modulano tutte le espressioni del colore come fenomeno fisico, come proprietà sensibile dei corpi. Il colore tuttavia non si limita al solo aspetto
empirico; è infatti carico di simbolismo, di emozioni, di rimandi psicologici, di associazioni inconsce, di valori ideologici e perfino contenuti politici. Nei sistemi simbolici creati dalle società nel corso
della storia il colore ha sempre comunicato con la sua potenza evocativa, diventando un vero e proprio codice visivo e culturale: si pensi al nero del lutto nella civiltà occidentale, al bianco legato alla
purezza e all’innocenza o al rosso utilizzato nella segnaletica stradale per esprimere il divieto, l’allerta e persino il pericolo.
In pittura l’esperienza del colore, oltre a rappresentare il mezzo con cui essa si esprime e si concretizza in forme diverse sui vari supporti, ha assunto anche un valore fortemente simbolico, venendo di volta
in volta codificato in veri e propri archetipi culturali condivisi e ben identificabili: ad esempio il blu è associato nell’iconografia tradizionale e anche nella ricerca artistica contemporanea alla
spiritualità e alla trascendenza, mentre il porpora è identificato come il colore simbolo della regalità, anche per la preziosità dei materiali da cui entrambi questi pigmenti venivano ricavati.
La fotografia eredita dalla pittura questa valenza simbolica del colore e lo utilizza come veicolo di narrazione e attraverso un processo sinestetico diventa espressione di contenuti psichici, talvolta anche
ideologici e un mezzo per alimentare effetti emotivi nell’osservatore o costruire i rapporti spaziali degli elementi della composizione fotografica.
Nel vino il colore è componente fondamentale della sua interpretazione organolettica ed è un indicatore importante della sua giovinezza, maturità, intensità e freschezza. Anticipando le sensazioni che vengono
trasmesse attraverso l’assaggio, il colore diventa strumento di analisi sensoriale e in un certo modo è un precursore dell’olfatto e del gusto nell’interpretazione di un vino.
1. Claudio Marra (Presidente di giuria)
Claudio Marra, professore ordinario di Storia della Fotografia all’Università di Bologna, è autore di vari testi che costituiscono un punto di riferimento nel settore: da Le idee della
fotografia, 2001, a Nelle ombre di un sogno, 2004, da L’immagine infedele, 2006, a Fotografia e pittura nel Novecento (e oltre), 2012, da Fotografia e arti visive, 2014 a Che
cos’è la fotografia, 2017.
In questi libri ha affrontato sia questioni storiche, analizzando i rapporti tra fotografia e arti visive o quelli con settori specifici come la moda, sia aspetti teorici legati all’identità del mezzo e alle
problematiche aperte dal passaggio dal sistema analogico a quello digitale.
2. Francesco Aliberti
Francesco Aliberti, laureato in Italianistica a Bologna con Ezio Raimondi, fonda nel 2001 la casa editrice Aliberti editore, considerata al Salone di Torino 2011, tra i fenomeni editoriali
della storia editoriale italiana più recente (con altri quindici editori come Baldini Castoldi Dalai, Chiarelettere, E/O, Minimum Fax, Newton Compton, Nottetempo, Piemme e altri).
Dal 2009 è socio fondatore del Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio e nel 2011 costituisce con Vauro, Vincino e Cinzia Monteverdi la società editoriale per il rilancio della rivista satirica Il Male. Nel
2013 fonda la sigla editoriale Wingsbert House, coniugando l’attività editoriale a quella vinicola nel Wine&Book, una confezione che unisce i libri ai lambruschi reggiani prodotti nell’azienda di famiglia. Nel
2015 dà vita alla Compagnia editoriale Aliberti Srl per il rilancio del marchio.
La sua vera passione è però per l'aceto balsamico. Dal 2008 ha un’acetaia di balsamico tradizionale di Reggio Emilia che produce un "balsamo" denominato "Lunatico".
3. Angelo Falmi
Angelo Antonio Falmi è artista e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
A Piacenza, frequenta la scuola d'arte, che completa a Parma, contemporaneamente al Conservatorio. Si iscrive poi all'Accademia di Belle Arti a Bologna. Numerose le esperienze didattiche e molto fitto l’elenco
delle mostre personali, da Bologna e Parma, Piacenza, a Darmstadt, in Chiapas, a Teheran, a Santiago del Cile e numerose le presenze in collettive a livello nazionale ed europeo.
4. Aldo Fiorillo
Aldo Fiorillo è nato a Cava de’Tirreni. Ha iniziato a scattare alla fine degli anni ’80 e da lì non ha più smesso. I suoi lavori sono principalmente in bianco e nero, sia in analogico che in
digitale, ed è nei momenti di vita catturati in strada che la sua creatività riesce ad esprimersi al meglio.
Espone a Napoli con una sua personale intitolata “100 scatti per San Valentino”, prende parte alla mostra collettiva presso il museo Frac di Baronissi (SA) “Punti di Avvistamento” a cura di Massimo Bignardi, al
progetto editoriale “LUX abitare la luce” a cura di Maddalena Castegnaro. E’ fotografo ufficiale per VOR MakeUp alla fashion week di Milano, alla “the look of the year” di Taormina, e partecipa due volte al
nostro concorso fotografico Jéma, aggiudicandosi il secondo posto nella 2° edizione e il primo nella 4° edizione nella sezione Open. A tutt’oggi collabora con la testata giornalistica UlisseOnLine per la quale
è fotoreporter e pubblica articoli.
5. Federica Formiga
Federica Formiga si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Verona e in Conservazione dei beni culturali presso l’Università di Udine dove ha conseguito il dottorato di
ricerca in Scienze bibliografiche. Insegna Storia del libro ed Editoria contemporanea presso l’Università di Verona, dove dirige il master in Editoria. Studiosa del libro a stampa come oggetto e di tutti i
processi che contribuiscono alla sua realizzazione, distribuzione e promozione. Pubblica su numerose riviste, nazionali ed internazionali, saggi riguardanti la storia della tipografia, sulla storia dell’arte
della stampa e sulla filiera editoriale. Partecipa a progetti di ricerca nazionali che hanno per oggetto il libro e collabora con Messaggerie libri e l’Associazione degli editori italiani.
6. Luca Mantovani
Luca Mantovani è caporedattore de L'Arena con gestione diretta delle pagine di cultura, spettacoli e degli eventi organizzati dal gruppo editoriale Athesis. Dopo aver frequentato la facoltà di
Giurisprudenza all'Università di Bologna, inizia a occuparsi di giornalismo all'inizio degli Anni Novanta collaborando con Il Nuovo Veronese e Telenuovo. Nel 1994 passa a L'Arena, prima alla redazione Interni
Esteri, poi allo sport dove per una ventina d'anni fa l'inviato per seguire Hellas Verona e Chievo nel campionato di Serie A di calcio, con interventi sul giornale, su Tele Arena e Radio Verona. Caposervizio di
sport e spettacoli dal 2016, nel 2019 viene nominato caporedattore con supervisione su cronaca, provincia e spettacoli.
7. Mario Menozzi
Mario Menozzi nasce a Brescia e dopo gli studi in Agraria, inizia la sua carriera nel mondo del vino presso l’azienda Salvalai dove ricopre diverse ruoli, fra cui quello di Direttore Export.
Nel 1997 entra in Cesari, dove si occupa sempre di mercati internazionali e dal 2017 riveste la carica di Direttore Commerciale. Ha viaggiato molto e conosciuto gran parte del mondo sia per diletto che per
lavoro. Ad un’approfondita conoscenza del vino abbina uno spiccato interesse per la Storia e una naturale propensione per l’arte in ogni sua forma.